Cerca |
|
|
|
Progetto
Ovidio - database
|
|
|
|
autore
|
brano
|
|
Cicerone
|
De Natura Deorum, I, 82
|
|
originale
|
|
[82] Etenim fana multa spoliata et simulacra deorum de locis sanctissimis ablata videmus a nostris, at vero ne fando quidem auditumst crocodilum aut ibin aut faelem violatum ab Aegyptio. Quid igitur censes Apim illum sanctum Aegyptiorum bovem nonne deum videri Aegyptiis? Tam, hercle, quam tibi illam vestram Sospitam. Quam tu numquam ne in somnis quidem vides nisi cum pelle caprina, cum hasta, cum scutulo, cum calceolis repandis. At non est talis Argia nec Romana Iuno. Ergo alia species Iunonis Argivis, alia Lanuinis. Et quidem alia nobis Capitolini, alia Afris Hammonis Iovis.
|
|
traduzione
|
|
82. Abbiamo visto molti templi spogliati e molte statue di d?i strappate ai santuari pi? venerandi per mano di
nostri correligionari ma non s'? mai udito dire che un egiziano abbia offeso, sia pure a parole, un coccodrillo, un'ibis o
un gatto. Orbene, che cosa inferisci da ci?? Api, il famoso bue sacro degli Egiziani, non ? forse per essi un dio? Certo lo
? non meno che, per voi, la vostra famosa Sospita che tu non vedi mai, neppure in sogno, se non coi caratteristico piede
caprino, armata di asta e di scudetto, calzata con le tipiche scarpette a becco: eppure non ? questo l'aspetto n? di
Giunone Arg?va n? della Giunone Romana. Altro ? dunque l'aspetto di Giunone per i Lanuvini, altro per gli Argivi, altro
per noi. E il nostro Giove Capitolino non ? lo stesso che, per gli Africani, il loro Giove Ammone.
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|